Piacenza - Se sarà confermata l’autenticità della tela di Klimt, Ritratto di signora, trafugata quasi 23 anni fa dalla galleria d'arte moderna Ricci Oddi e rinvenuta (forse) nella stessa galleria piacentina, il programma culturale di Piacenza 2020 - già di per sé ricchissimo di appuntamenti - potrebbe sfoderare ulteriori sorprese. Piacenza - Se sarà confermata l’autenticità della tela di Klimt, Ritratto di signora, trafugata quasi 23 anni fa dalla galleria d'arte moderna Ricci Oddi e rinvenuta (forse) nella stessa galleria piacentina, il programma culturale di Piacenza 2020 - già di per sé ricchissimo di appuntamenti - potrebbe sfoderare ulteriori sorprese. Mentre Parma si prepara a ricevere lo scettro di “Capitale Italiana della Cultura”, per Piacenza, “terra di passo”, come la definì Leonardo da Vinci, crocevia di culture capace di sedurre il visitatore con i suoi segreti e le sue eccellenze, come la cupola della Cattedrale affrescata dal Guercino, sarà un 2020 scoppiettante. Un progetto frutto della collaborazione tra istituzioni diverse e le associazioni locali, dal titolo Piacenza 2020. Crocevia di culture darà vita a ben dodici mostre, alle quali si aggiungono oltre 50 eventi, soprattutto musicali, come la prima assoluta del Falstaff di Giuseppe Verdi, in programma venerdì 24 gennaio, cui seguiranno i nuovi allestimenti della Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti (28 febbraio), della Pelléas et Mélisande di Claude Debussy (17 aprile) e del Mefistofele di Arrigo Boito.
L’apertura del MES - Museo dell’Emigrazione Scalabrini, allestito all’interno della Casa madre dei Missionari Scalabriniani, sarà uno degli eventi di punta del programma artistico. Promosso dal Centro Missionari di San Carlo - Scalabriniani, con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il MES si struttura come un percorso interattivo che, attraverso video, immagini e suoni, accompagna il visitatore a scoprire il tema delle migrazioni, il divenire storico, le dinamiche socio-politiche dal 1870 fino a oggi, le soluzioni illuminate che monsignor Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza tra il 1876 e il 1905, seppe mettere in campo.
Tra le altre attese iniziative si segnala l’apertura di un nuovo spazio espositivo nel cuore della città. Nell’edificio Ex-Enel della Fondazione di Piacenza e Vigevano, uno stabile industriale dei primi decenni del Novecento, nascerà XNL Piacenza Contemporanea, un centro culturale dedicato all’arte contemporanea. A inaugurarlo sarà - dal 1° febbraio al 24 maggio 2020 - la mostra La rivoluzione siamo noi. Collezionismo italiano contemporaneo, a cura di Alberto Fiz.La rassegna presenterà oltre 150 opere, tra dipinti, sculture, fotografie, video e installazioni di artisti come Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Marina Abramović, Andy Warhol, Bill Viola, provenienti da 18 collezioni d’arte, tra le più importanti in Italia, che indagano trasversalmente movimenti, stili e tendenze della contemporaneità.Il percorso si completa alla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi dove i lavori di artisti come Ettore Spalletti, Wolfgang Laib, Fabio Mauri, dialogheranno con i capolavori dell’Ottocento e del Novecento raccolti dall’imprenditore e collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi.
Da settembre a novembre, lo spazio XNL Piacenza Contemporanea celebrerà con una mostra Gianfranco Ferré, lo stilista che trasse ispirazione delle Sibille del Guercino per creare una sua collezione di abiti.
I musei di Palazzo Farnese saluteranno, invece, l'anno nuovo con un look rinnovato. La sezione dedicata alle ceramiche sfoggerà 250 pezzi, alcuni già appartenenti alla collezione storica delle ceramiche dei musei civici, altri giunti dalla donazione Besner-Decca. Le maioliche lombarde settecentesche incontrano le porcellane europee e cinesi, mentre alcuni oggetti ritrovati negli scavi effettuati in città e nel territorio provinciale consentiranno di ricostruire la produzione ceramica nel territorio piacentino tra il XVI e il XVIII secolo.Le sale della Cittadella dei Visconti e di Palazzo Farnese, accoglieranno, da fine marzo, la Sezione Romana, con oltre 500 reperti che ripercorrono la storia di Piacenza dalla fondazione, nel 218 a.C.. L’ultima sala darà conto della crisi dell’impero romano ed esporrà opere riferibili alla cultura longobarda. Arricchiranno il percorso, dispositivi multimediali, ricostruzioni di ambienti e “reperti parlanti”.
Gli appuntamenti proseguono al complesso monastico di San Sisto che aprirà le porte per condurre i visitatori alla scoperta della Madonna Sistina di Raffaello, ora esposta alla Gemäldegalerie di Dresda, e che da maggio a settembre tornerà virtualmente nella città per la quale fu commissionata e che la custodì per oltre due secoli, attraverso video-proiezioni, filmati, ricostruzioni virtuali.
Attorno alle statue equestri in bronzo di Alessandro e Ranuccio I Farnese, nell’attuale piazza dei Cavalli, commissionate a Francesco Mochi da Montevarchi, uno dei simboli di Piacenza, si dipanerà infine un’operazione culturale dedicata alla scultura. Tra settembre e ottobre 2020 una mostra abbraccerà tutto il centro storico e, dalla piazza dei Cavalli, raggiungerà alcuni dei più bei palazzi istituzionali e privati di Piacenza, documentando la grande fortuna del gruppo equestre nel tempo, attraverso opere di scultori contemporanei, da Botero a Marino Marini ed Henry Moore.
Il programma di Piacenza 2020 terminerà nell’Appartamento stuccato di Palazzo Farnese dove, dal 3 ottobre al 16 gennaio 2021, si terrà la mostra La natura morta tra XVII e XVIII secolo: La tavola e i rituali del cibo, incentrata sul tema della natura morta, genere che a Piacenza, già alla fine del Cinquecento ebbe grande successo.
L’offerta di Piacenza 2020 spazierà dall’arte alla musica, con Piacenza Jazz Fest, ma anche dall’enogastronomia al cinema. Da segnare in agenda, tra luglio e agosto, il Bobbio Film Festival, ai Chiostri dell'Abbazia di San Colombano - Bobbio, la rassegna cinematografica e di incontri con gli autori diretta dal regista Marco Bellocchio.Il calendario completo degli appuntamenti è consultabile sul sito www.piacenza2020.it

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